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Coronavirus – Matteo Piloni: “Dimenticata la sanità territoriale, serve chiarezza come presupposto di ripartenza ”

di Valentina Fiori
Non si tratta di critiche “spicciole” o propaganda ciò che ha sollevato il consigliere di minoranza Matteo Piloni durante il consiglio regionale del 16 aprile, ma un aiuto per recuperare il tempo perduto e cercare di non rifare gli stessi errori. Il riferimento è questo periodo di emergenza sanitaria, in cui secondo il consigliere del PD sono stati commessi degli errori da parte della Giunta regionale nel non preservare la salute dei cittadini lombardi.
Con toni piuttosto accesi il consigliere Piloni è intervenuto dopo che il gruppo consiliare aveva presentato, più volte, una proposta di emendamento con possibili soluzioni per fare ripartire la sanità lombarda. Ma a nessuna delle richieste è mai arrivata una risposta. Ha così ripercorso tutti i passaggi che hanno portato, in particolare la provincia di Cremona, nella situazione disastrosa in cui si trova.
Essendo Cremasco il consigliere sa bene “che cosa sia accaduto in queste settimane. So anche molto bene cosa è accaduto il 21 febbraio scorso”. Lo scorso 25 febbraio il presidente Fontana e l’assessore Gallera durante il consiglio regionale hanno detto che si trattava di un’influenza normale. “Questa non è un’accusa al presidente, poiché in quel momento TUTTI abbiamo e stavamo sottovalutando il fenomeno”. Come nella provincia di Lodi, anche in quella di Cremona stava iniziando a succedere qualcosa, stava “scoppiando una bomba atomica negli ospedali e nei pronto soccorso in quelle ore”, ricordando le chiamate di medici ed infermieri in grandissima preoccupazione. Archiviando però la sottovalutazione iniziale del Covid-19 Piloni ha affermato che “i nostri ospedali DA SOLI hanno dovuto fronteggiare l’emergenza e molti di questi, da otto settimane, sono in prima linea. Non tutti gli ospedali della Regione hanno o stanno affrontando l’emergenza nelle stesse condizioni di quelli dei territori maggiormente colpiti”. Visti i dati positivi degli ultimi periodi, l’emergenza sanitaria sta tornando ad essere sottovaluta, cosa che però non deve accadere in alcun modo. “Nei nostri ospedali hanno e stanno ancora combattendo contro il virus – ha continuato Piloni – e, si è fatto il possibile per metterli nelle condizioni per metterli nelle condizioni di poterlo fare”. Ma mentre accadeva questo, ci si è dimenticati tutti il resto: “Si è dimenticata la sanità territoriale, si sono dimenticati i territori perché è in questi che si può sconfiggere il virus. Negli ospedali si combatte, nei territori si sconfigge”. Queste “critiche” non non vogliono essere una polemica, ma un aiuto per dare una mano, per dare risposte, per provare a “restituire un po’ di dignità a tutti coloro che hanno perso un familiare”. Critiche sollevate da un consigliere legato al suo territorio, che oggi è il primo in rapporto tra contagi e popolazione e secondo dopo Bergamo per l’aumento di mortalità. “La richiesta di chiarezza va in questa direzione – ha detto Piloni – la chiarezza serve per dare risposte. Non è sufficiente dire che sono stati commessi degli errori, perché è ovvio che tutti commettiamo errori. Bisogna dire quali errori sono stati commessi, e dirlo serve come presupposto per non ricommetterli. Senza che questo avvenga non si può parlare di ripartenza”. Secondo il consigliere l’assistenza nei territori e l’assistenza domiciliare dovevano essere prese in considerazione fin dall’inizio. Un aspetto presente della proposta di emendamento del PD “Come presupposto per ripartire, perché la garanzia per fare ripartire l’economia è la stessa garanzia che deve avere la salute dei cittadini lombardi”.