Torna la Democrazia Cristiana?

di Rosa Massari Parati

Ci risiamo: dopo le dimissioni irrevocabili presentate al Quirinale dal premier Mario Draghi, si ripropone quello che sembra un rito tutto italiano, quello dei ‘governi balneari’, in carica a tempo determinato, per traghettare di fatto il Paese verso eventuali elezioni anticipate in autunno. Se ne sono succeduti diversi negli anni della Prima Repubblica, ma era dal 1992 che non se ne sentiva più parlare.Ormai alla vigilia delle ferie, anziché consentire agli italiani di godere di un periodo di meritato riposo dopo due anni segnati dalla crisi, dalla pandemia prima e dalle implicazioni della guerra in Ucraina poi, ecco che sfumano tutte le speranze e le prospettive positive legate alle risorse del PNRR. Fondi che avrebbero dovuto sbloccare lavoro, aziende e liquidità e che ora, in attesa delle prossime elezioni, saranno di fatto ‘congelati’ così come tutti i dossier decisivi, dalla manovra finanziaria alle pensioni. In caso di fine anticipata della legislatura e quindi di elezioni ad ottobre, il nuovo esecutivo si insedierebbe in autunno inoltrato, tra fine ottobre e primi novembre nella migliore delle ipotesi, circostanza che pone anche il problema della presentazione della Legge di Bilancio alle Camere entro il 15 ottobre.Al momento in cui scriviamo, è impossibile capire cosa accadrà nei prossimi giorni: le forze politiche hanno chiesto di andare al voto, probabilmente il 2 o il 9 ottobre, a non è ancora chiaro cosa sarà nel frattempo del governo, con tre delle principali forze di maggioranza che non hanno votato la fiducia a Draghi.  Proprio su questo tema, intanto, molti elettori schierati politicamente con il Movimento 5 Stelle o con i partiti della coalizione di centrodestra hanno espresso il loro sconcerto di fronte a quanto avvenuto in questi giorni. Nel giro di poco più di quattro anni è caduto il terzo governo consecutivo e questa situazione si riflette negli esiti delle consultazioni elettorali, segnate sempre di più dall’astensionismo: alle ultime elezioni comunali ha votato solo il 54,73% degli aventi diritto, nel 2018 erano stati il 61,19%, nel 2014 il 70,99%. Nell’arco di un paio di settimane saremo un po’ tutti in ferie: la cosa certa è che il rientro a settembre si prospetta carico di incognite: l’instabilità politica, la necessità di affrontare in modo deciso il problema energetico e quello legato alle forniture di gas. C’è un nuovo movimento in atto  per rifondare la Democrazia Cristiana. Pare che tra i promotori ci sia il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, ed ora sicuramente anche il Ministro Mariastella Gelmini, bresciana come Prandini. Non è escluso che vi abbia ad aderire anche l’on. Massimiliano Salini, compagno di scuola della Gelmini. Staremo a vedere se sono solo illazioni o se il progetto prenderà piede.

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