Energia e lavoro, paura ed incoscienza

di Rosa Massari Parati

Lunedi le scuole riapriranno i battenti, senza mascherina e senza banchi con le rotelle. I nostri ragazzi tornano a prepararsi alla vita in presenza. Oggi  venerdi 9 settembre 2022 a Bruxelles si terrà la riunione straordinaria dei ministri dell’energia dell’Ue, che dovrebbe determinare il tetto massimo del costo del gas che l’Europa accetterà. Di riscontro Putin,  che ha pianificato tutto nel dettaglio,  ha già fatto circolare il suo pensiero “Senza Gas e senza Grano metteremo l’Europa in ginocchio”. E ci riuscirà, ma non perché lui è il più bravo, ma perché tutti ci siamo concentrati e seduti a vegliare il morto: il gas. E il MasterPlan 3C? Gli investimenti  del PNRR? Perché nessuno ne parla più? Ovunque si sente parlare solamente di bollette del gas e dell’energia, di quell’azienda che chiude e quell’altra che mette in Cassa Integrazione. E’ il momento che grandi e piccole aziende tengano la schiena dritta, e la barra al centro, che  vadano avanti a progettare il futuro e che i politici intercedano decisi e seri con le banche perché allentino le borse e permettano alle attività di proseguire. Non è possibile che sul territorio siano solo due o tre banche che operano attente ai bisogni del mondo del lavoro. E le altre? Si nascondono dietro: “Dobbiamo sentire il direttore generale” (o il  CdA).  Se si lavora i debiti si pagano, ma se le aziende chiudono, anche momentaneamente, i debiti aumentano. Risolvere il problema di gas ed energia non tocca a noi, ma all’Europa, ed allora che lo faccia;  perché è vero che al 25 di settembre ci sono le elezioni politiche in Italia, ma poi arriveranno anche le Europee e qualcuno dovrà render conto dell’operato. Guardate che alla fine sono ancora i nostri ragazzi che ci insegnano che a scuola bisogna andare, esattamente come al lavoro,  impegnandoci, affinché ognuno  faccia la sua parte con coscienza e responsabilità.

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