A Caravaggio ricordati i due concittadini Gian Luigi Banfi e Vincenzo Merigo

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” con queste semplici parole Primo Levi riuscì a riassumere nella sua opera memorialistica “Se questo è un uomo” la tragedia dell’Olocausto e, ancora oggi rappresenta una vera e propria testimonianza ed un esempio concreto per non dimenticare tutte le atrocità che il popolo ebraico subì durante la prima metà del ’900.

“Nel "Giorno della Memoria" dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti - afferma il Sindaco Claudio Bolandrini - la città di Caravaggio ricorda due caravaggini che non rimasero indifferenti ma scelsero con coraggio di opporsi al regime nazifascista; Gian Luigi Banfi morto nel campo di sterminio di Mauthausen il 10 aprile 1945 e Vincenzo Merigo deportato nello stesso campo dopo l'armistizio”. 

Un gesto di grande vicinanza e solidarietà, quello del comune di Caravaggio nei confronti dei concittadini che subirono quelle terribili atrocità e, in virtù di ciò l’Amministrazione comunale ha voluto commemorare quest’importante data affissando nella via dedicata a Gian Luigi Banfi un mazzo di rose bianche insieme ad messaggio in loro onore, tratto dal libro La memoria rende liberi di Liliana Segre.

Ampio servizio sul numero di venerdì 3 febbraio 2023

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