Intervista al sindaco di Crema Stefania Bonaldi

di Rosa Massari Parati

Senza attendere la fine dell’anno che ci travolge tutti in tanti eventi, togliendo di fallo l’importanza di ciò che si fa o che si scrive,  abbiamo voluto fare il punto sugli argomenti di maggior interesse per la città di Crema con il sindaco Stefania Bonaldi. Tra le tante domande a cui il sindaco ha risposto è entrata in merito anche alla vicenda di SCRP-

-La vicenda SCRP, un giudizio a freddo.

“La vicenda SCRP è complessa, ma sta nell’ordine naturale delle evoluzioni societarie. In questi anni le partecipate dei comuni hanno cambiato pelle, prima gestivano servizi industriali, ora debbono riconvertirsi per divenire società che sviluppano progetti sovra comunali (si pensi ai 64 varchi elettronici appena posizionati, al canile comprensoriale, ai progetti di infrastrutturazione digitale, agli sportelli telematici polifunzionali creati insieme ai comuni, alla centrale unica di committenza, tanto per citare ciò che già c’è). Ovvio che i tempi di evoluzione di una società possono essere lunghi e dare l’impressione, ad un osservatore poco attento o semplicemente impaziente, di immobilità o di farraginosità, in verità così non è. Nel quinquennio precedente, Crema ed SCRP hanno liquidato una società che era in perdita (Scs Servizi Locali), prima rimettendola in attivo, poi ricollocando servizi come Piscina, Bocciodromo, Tennis Club, Illuminazione pubblica di Crema e Gestione dei Parcheggi, il tutto portando in attivo le casse societarie, ricollocando adeguatamente tutto il personale, ottenendo impegni di investimento su città e territorio dai nuovi gestori. Un risultato molto qualificante e di valore, che forse è sfuggito a qualche amministratore. Ciò detto,ora si apre un capitolo nuovo, con la liquidazione di Scrp, che tratterrà i rami d’azienda da dismettere e cederà gli asset che debbono continuare ad esistere alla società Consorzio.it, puntando da un lato ad un ulteriore sforzo di razionalizzazione (una società anziché due), dall’altro a una forma societaria “in house”, direttamente controllata dai Comuni. Potrà essere l’occasione per un maggiore protagonismo proprio dei sindaci, un peccato per quei comuni che hanno deciso di abbandonare la società, perché questa era proprio una delle esigenze che loro medesimi rappresentavano”.

-Con gli altri sindaci rimasti?

 “Con i 45 sindaci rimasti si sta lavorando sodo e l’obiettivo è valorizzare il patrimonio e condividere progetti che i singoli comuni, da soli, non riuscirebbero a realizzare. Per questo alcune diffide mandateci recentemente dai sindaci che hanno lasciato SCRP, quasi che noi altri loro colleghi potessimo non tutelare adeguatamente un patrimonio che è anche nostro, sono semplicemente risibili, quando non offensive perché insinuano leggerezza o dabbenaggine da parte dei primi cittadini”. 

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